L’Antella perde il suo pittore-fotografo. All’età di 92 anni (era nato a Dicomano nel 1928) si è spento Gino Vergioli, una passione per le immagini: quelle che immorlava con la macchina fotografica e quelle che elaborava sulla tela attraverso il suo estro artistico.
Fra gli svariati mestieri che Vergioli ha fatto nella vita, anche quello di video operatore per Teleregione, Video Firenze e la Rai.
Nel 2011 l’allora sindaco di Bagno a Ripoli, Luciano Bartolini, gli consegno il riconoscimento “Una vita premiata”. Nel giugno del 2013 una mostra dei suoi quadri fu allestita al Teatro Comunale di Antella, il paese dove viveva in via Lavagnini.
Così Gino Vergioli si raccontava, nel 2007, in un articolo di Enrico Zoi pubblicato su Metropoli.
Sono nato a Dicomano. Famiglia povera. Il babbo era un perseguitato. Le prime due lire le guadagnai nel ‘35 quando fu asfaltata la Firenze-Forlì: prendevo i sassi dal fiume per fare le massicciate. Nel ‘40 ci esiliarono a un’ora e mezzo da Londa, alla Viottola: non c’era strada, né acqua, né luce, né servizi igienici! Poi andammo a Rignano, a Miransù. Da lì a Villamagna, Bagno a Ripoli, dove feci il contadino fino al ‘55. A ballare a Candeli conobbi Marina: 50 anni di matrimonio lo scorso 3 giugno! Iniziai a fare il levigatore di pavimenti, ma dovetti reinventarmi bidello al Liceo Machiavelli di Firenze per 15 anni.E la fotografia?Nel ‘55 comprai la prima macchina fotografica, quella vera arrivò dopo: 230.000 lire e il finimondo in famiglia, ma io vedevo lontano! Presi la licenza di fotografo: matrimoni, pubblicità, politica, cresime, comunioni, sport, lavorai anche per il Comune di Bagno a Ripoli. Presi poi la telecamera: servizi sportivi per Videofirenze, Teleregione, Tvr e Canale 5. Nell’85 feci delle riprese all’Arno ghiacciato, grazie alle quali iniziai a lavorare per la Rai. Purtroppo dal ‘96 al ‘98 ebbi due infarti e dovetti smettere, anche se lavorai un po’ per una tv francese! Ora faccio il pittore. Ho uno stile tutto mio: ho donato un quadro anche a Bertinotti. Il mio caratteraccio si esprime nella pittura: colori forti!Cosa hai in archivio?2800 foto vecchie, tutta l’attività fotografica dal ‘70 fino a che non ho smesso (80000 negativi!) e oltre 400 videocassette. Tutto catalogato!Soggetti preferiti?Soggetti politici per la fotografia: Panagulis, Pertini, Berlinguer, Pajetta, i figli di Gramsci (con autografi), la Resistenza. Ma anche cresime, comunioni e tutte le processioni di Antella. La cultura contadina per i documentari, la vita manuale fin che c’era: immagini di un mondo sparito per sempre.
Alla moglie Marina Pacini e alle tre figlie dell’artista, Morena, Sonia e Monia le condoglianze di QuiAntella.
Non sono previsti funerali ma solo la tumulazione, mercoledì 18 novembre, alle 10.30, presso il cimitero di Antella. Nel frattempo la salma di Gino Vergioli è esposta alle cappelle del commiato della Misericordia di Antella.