Si è spento ieri Renato Fantoni, aveva 96 anni. Prima del recente ricovero in casa di cura ha abitato per molti anni all’Antella, dove lo piangono i tanti amici e conoscenti.
I funerali si svolgeranno domani, venerdì 17 febbraio (ore 10), nella chiesa dell’Antella.
Così lo ricorda Sabrina Merenda “figlia di cuore” di Renato.
Renato aveva amici di ogni età. Aveva amici in tutto il mondo, grazie al lavoro svolto. Era in contatto con i sacerdoti dell’Arcivescovado, perché per tanti anni era stato autista di eccellenza per i pellegrinaggi religiosi.
Amava la montagna dove sicuramente ha amici che non sanno dove sia. Ha portato in gita tante persone dell’Antella e di Grassina. Ha vissuto per 17 anni a Tavarnuzze ed era originario di Pian di Sco. Diceva che il momento della Messa era un momento di gioia e di scambio fraterno.
Suonava alcuni strumenti musicali. Ballava il tango, amava l’arte. Ha avuto tanti dolori, perdite enormi, nella sua lunga vita, ma sempre audacia e amore per il prossimo.
Il suo distacco da questa terra non è stato privo di sofferenza, ma non ha mai smesso un solo attimo di essere il mio babbo. Abbiamo vissuto insieme anni ed anni, infiniti momenti, telefonate con i fili e senza e non ha mai tradito la promessa fatta a mia mamma di seguirmi in tutto. Era orgoglioso del mio impegno e non ha mai smesso di dirmelo. Renato e Giuliana sono a tutti gli effetti i miei genitori, colonna salda della mia vita e di tutti quelli che mi amano.
Sono stati tre mesi lunghi, logoranti, in cui da uomo indipendente e attivo si è fermato totalmente, con il medesimo ingegno intatto. Ringrazio i nipoti di sangue e in particolar modo Morena. Ringrazio la casa di cura dove era stato affidato per una infermità improvvisa. La ringrazio di avermi accolta ogni volta con cura e gentilezza. Ringrazio la Croce Rossa di Grassina. Il territorio con le sue istituzioni. Ringrazio gli amici del luogo, che con tanto amore hanno creato una Rete con me.
Renato era amore e sapeva generare amore. Mi ha lasciato la voglia di vivere e il suo attivismo giocoso incrollabile. Il suo naturale sorriso e quella ribellione gentile frutto di una grande educazione e dignità. Mi ha lasciato i principi e i valori. Il grande concetto di amicizia. La sua lunga vita ci ha permesso di stare insieme ore ed ore come ci pareva specie la domenica, le feste e tutte le volte che lo desideravamo. Liberi e forti.
Ringrazio tutti per l’infinito affetto ricevuto in poche ore. Siamo tutti forti ma a volte occorre essere fragili e nudi per restare umili, audaci. Saper chiedere affetto e aprire il cuore. Insomma “Supereroi”…
Questo il ricordo di Marco Diani, istruttore di Karate, che con Fantoni aveva stretto di recente un rapporto di grande amicizia.
Conosciuto per caso come per caso succedono spesso le cose belle della vita. In questi due anni mi sono ritrovato ad avere un nuovo amico, un personaggio di oltre 90 anni con la voglia di vivere che molti ragazzi si sognano. Un uomo a cui ho voluto bene e che mi ha regalato chiacchierate lunghe e racconti di vita vissuta. Renato ne aveva davvero tante di cose da raccontare e per me era in vero piacere ascoltarlo. Non si può vivere in eterno e a quasi 96 anni, vissuti in salute, non possiamo dire che sia stato un uomo sfortunato parlando di longevità ovviamente. Mi amareggia però la consapevolezza che si può morire perché non esistono soluzioni alternative per continuare a vivere la propria vita. Un problema, caro Renato, quando non possiamo più essere autosufficienti e l’unica alternativa possibile è quella di dover lasciare la propria casa, la propria indipendenza, la propria vita quotidiana per andare in un luogo che non ti appartiene. La settimana scorsa mi hai raccontato che eri stato ore e ore a guidare il tuo pullman, tutto il giorno, ed io ti ho assecondato senza cercare di distorcere o negare quello che per te era reale. Spero che il tuo oullman ti porti in un posto dove potrai finalmente sentirti di nuovo a casa tua. Buon viaggio amico mio.
Ai famigliari di Renato Fantoni le condoglianze di QuiAntella.