E’ morto la scorsa notte il giornalista e scrittore Mario Spezi, aveva 71 anni, era da tempo malato, da 35 anni abitava sulle colline di Grassina. Per molti anni è stato il cronista di giudiziaria di punta della Nazione. Le sue inchieste sul mostro di Firenze lo portarono anche in carcere per 23 giorni, prima che la Corte di Cassazione lo scagionasse ritenendo l’arresto infondato. Era il 2006: “Un arresto vergognoso – ricorda oggi il suo storico avvocato Alessandro Traversi – tutte le accuse si sono sempre sciolte come neve al sole, temo però che quella drammatica esperienza in carcere sia stata deleteria per la sua salute”. Spezi ha scritto numerosi romanzi e saggi, tra cui un libro scritto con il giornalista americano Douglas Preston dal titolo “Dolci colline di sangue”. Era anche un raffinatissimo vignettista. Alla moglie le mie personali condoglianze. Al collega un ultimo saluto.
Così lo ricorda il sindaco Francesco Casini: “La cosa bella per la nostra comunità era ed è che Mario, pur avendo contatti diretti e professionali con personaggi quali Douglas Preston, Tom Cruise e George Clooney, era e resterà sempre uno di noi, uno di quegli intellettuali intelligenti e concreti che non si isolano dalla realtà di paese, anzi la cercano e la vivono. Fino a pochi mesi fa, Mario era infatti spesso nel cuore di Grassina, tra la gente e le attività. Una sensibilità la sua che questa Amministrazione gli aveva riconosciuto insieme alla sua storia professionale, assegnandogli nel 2012 il riconoscimento ‘Una Vita Premiata’. Oggi questa voce attenta, acuta e schietta ci mancherà. Come ci mancherà quel suo sorriso sornione, dietro il quale era facile leggere la sua profondità di pensiero e la sua visione ampia. Spesso contro corrente, sempre nel flusso della vita. Buon viaggio, Mario”.