Ettore Michelacci, per tutti “Giotto”, tra i fondatori di Arci Caccia negli anni Settanta, se n’è andato oggi all’età di 86 anni: da tempo era ricoverato alla clinica Villa Teresa a Firenze. Era nato a Rignano sull’Arno il 14 settembre 1938. Da molti anni viveva a Grassina in via Dante Alighieri. “Motore e cuore del Circolo Arci Caccia di Bagno a Ripoli, Giotto ha continuato fino all’ultimo, nonostante la malattia, a prestare la propria preziosa opera di volontario. Solo negli ultimi tempi aveva dovuto arrendersi, tradito dal fisico ma non dallo spirito”: così lo ricordano gli amici.
“Negli anni Giotto ha dato il porto d’armi a uso caccia a molti calciatori della Fiorentina, fra i quali Batistuta, e a tanti cacciatori della provincia di Firenze; una figura carismatica e indimenticabile”, racconta l’amico Andrea Fortunati.
“Giotto lascia un grande vuoto nella dirigenza fiorentina e regionale di Arci Caccia, di cui faceva ancora parte a pieno titolo – ricorda sul proprio sito l’associazione -. Arci Caccia non può fare altro, purtroppo, che rendergli l’onore dovuto per quanto fatto in questi anni e stringersi alla famiglia a cui vogliamo porgere le nostre più sincere condoglianze”.
Giotto sarà esposto alla misericordia di Badia domani, giovedì 23 maggio, dalle ore 9 alle 19 e venerdì dalle 10 alle 13. I funerali si terranno alla chiesa di San Michele a Tegolaia, a Grassina, alle ore 15.30.
Alla moglie Clara, ai figli Claudio, Mauro e Daniela, ai tanti nipoti le condoglianze di QuiAntella.
Ma il porto d’armi lo rilascia la Questura