Nove nuovi “occhi” a partire da questi giorni monitorano e presidiano il territorio comunale di Bagno a Ripoli. È terminata l’installazione dell’ultima tranche di telecamere volute dal Comune per potenziare il sistema di videosorveglianza nelle diverse frazioni. In questo modo, si incrementa efficacemente il numero di apparecchi operativi e pienamente funzionanti che da ora in poi saranno al servizio di polizia municipale e forze dell’ordine per presidiare il territorio in maniera sempre più capillare.
Le nuove telecamere sono state state installate e accese allo svincolo di via Campigliano, piazza Peruzzi, in prossimità dell’attraversamento pedonale di via Roma al giardino “I Ponti”, in via Aldo Moro, in piazza Villamagna, all’incrocio con via Peruzzi ad Osteria Nuova, al parcheggio di San Donato in Collina, al parcheggio di San Michele a Tegolaia, in prossimità della scuola a Rimaggio. È stata inoltre riattivata la telecamera all’incrocio tra via Roma e via Procacci. Mentre in funzione già da alcuni mesi è la nuova telecamera itinerante.
L’installazione delle nuove telecamere è stato reso possibile grazie a un finanziamento regionale di 14mila euro e al finanziamento di 20mila euro ottenuto dal Comune grazie al “bando periferie” del precedente governo.
“Vogliamo continuare a potenziare la videosorveglianza e stiamo già studiando un piano per l’installazione di ulteriori telecamere – dice il sindaco Francesco Casini -. Obiettivo è garantire più sicurezza ai cittadini sotto tutti i punti di vista. Le telecamere, infatti, serviranno a contrastare non solo episodi criminalità ma anche di degrado, e a controllare la viabilità e a monitorare rischi collegati a fenomeni naturali”.
Ben vengano nuove telecamere di videosorveglianza sul territorio. Quello però che trovo inopportuno è segnalare dove queste sono state installate. I male intenzionati potranno così aggirarle. Se invece si informava la cittadinanza dell’operazione, senza ad ogni caso indicare i punti sorvegliati avrebbe avuto a mio avviso maggior effetto, almeno come deterrente.