“Stiamo lavorandoci su”: è questa la risposta del segretario metropolitano Fabio Incatasciato alla domanda sul futuro segretario comunale di Bagno a Ripoli, posto vacante da giugno dopo le dimissioni di Daniele Olschki. Frase laconica che sottintende l’essere ancora in alto mare. Una soluzione per la guida del Pd ripolese è ancora lontana. Se ne inizierà a parlare domani sera (giovedì 8 ottobre) in una riunione convocata dallo stesso Incatasciato a cui parteciperanno i membri della segreteria comunale, i segretari dei quattro circoli in cui è diviso il comune, il gruppo consiliare del Pd, il sindaco Casini e la giunta.
Come è noto si contrappongono, schematizzando un po’, i casiniani, fedeli al primo cittadino, e quelli che invece tendono a smarcarsi in modo deciso. Non pensate al contrasto tra renziani e anti renziani perché questo è solo un aspetto che caratterizza i due fronti. Eppure entrambe le parti concordano sull’identikit del nuovo segretario: autorevole, che sappia tenere unito il partito, che sia di stimolo all’amministrazione comunale senza creare continue occasioni di scontro, che sappia dialogare col sindaco mantenendo la propria autonomia. Più complicato dare all’identikit un nome e un cognome. Ci si avvicinerebbe, a detta di tutti, molto Gian Bruno Ravenni, ma pare che abbia declinato l’offerta (almeno per ora). Puntare su un giovane emergente? Possibile solo con un partito molto unito alle spalle, in modo da non scontare l’inevitabile inesperienza.
Così, in attesa della riunione di domani sera, i due “schieramenti” fanno filtrare candidature definibili “di bandiera”. Nei giorni scorsi c’è stata una riunione a cui hanno partecipato i segretari di circolo Masi, Solazzi, Baragli, Briziarelli, l’ex assessore Tonarelli, i consiglieri Bencini e Ulivi, Andrea Rontini e Giorgio Becattini. Si è tentato di convincere l’avvocato Andrea Bencini ad accettare la candidatura, non certo troppo gradita al sindaco, ma lui ha rifiutato per motivi familiari e di lavoro. Sul fronte opposto si fa filtrare l’idea Mauro Talenti, renziano della prima ora, esperienza da vendere, fedelissimo del sindaco Casini.
In attesa di una “terza via” il Pd ripolese rischia di dissolversi. La situazione è stata denunciata senza giri di parole nella lettera che tre settimane fa Sandra Baragli, consigliera comunale e coordinatrice dimissionaria del circolo di Antella, ha inviato agli iscritti della zona. Vi si legge: “Se il partito che vogliamo è quella specie di comitato elettorale permanente che qualcuno ha messo su, va bene così. Se il partito che vogliamo è un’aggregazione deregolata che prevede discussioni in sedi non riconoscibili, va bene così. Se il partito che vogliamo è un’organizzazione acefala, le cui fila vengono tirate non alla luce del sole e da luoghi non propriamente deputati a ciò, va bene così… Se siamo tutti contenti di questo sfascio, buon proseguimento!”.
Bravo Francesco ma direi anche brava SANDRA: viva la verità.
..ma ti chiedo: la presenza di Incatasciato in foto è allusiva della su necessità come a Sesto? Certo considerato che a Fiesole sta governando al suo posto una lista di Cittadinanza, come commissario non mi sembra il meglio, ma anche questo è un segno dei tempi.