Leggi qui l’articolo sulla mozione approvata dal Consiglio comunale di Bagno a Ripoli: Cartelli stradali “Io rispetto i ciclisti”: lo chiede il Consiglio comunale
A proposito di bici, sorpassi e distanza di sicurezza…
Qualche riflessione dopo l’approvazione in Consiglio comunale di una mozione che chiede cartelli che invitino gli automobilisti a mantenere almeno 1,5 metri dai ciclisti quando li sorpassano
Anche i ciclisti non dovrebbero stare in gruppo di due o tre altrimenti non è possibile sorpassare rispettando il 1,5
Condivido pienamente, da utente usuale della bicicletta. Ha dimenticato di ricordare anche la grave inadempienza da parte dei ciclisti, quasi sempre, relativa all’obbligo di illuminazione del proprio mezzo di notte. Con grave pericolo per sè e per gli altri. Soprattutto, in questo caso, addirittura degli altri ciclisti incontrati di notte nell’altro senso di marcia nelle piste ciclabili.
Condivido pienamente, Matteini! Non al 100% ma al 200%. Come è vero quello che sostiene Marco sui fanali dei ciclisti.
Vorrei ricordare che l’obbligo di superare i ciclisti, mantenendo la distanza di 1.5 mt è sancito dal codice della strada. In questo caso si invita il comune ad apporre cartelli che ricordino questa norma, niente di più. Ho guidato per professione circa 40 anni ed allo stesso tempo il mio hobby è stato quello della bicicletta. Non ho visto nessun automobilista morire in un incidente stradale con una bicicletta, viceversa ho visto ciclisti morti o feriti gravemente per le negligenze degli automobilisti. Questo dovrebbe essere sufficiente per comprendere chi comunque deve essere difeso, anche se alcune volte può sbagliare. Mi sorprende il voler etichettare una categoria prima di affrontare una riflessione sulle norme da applicare. Concludo dicendo che quando in bicicletta vengo superato da un camion o da un autobus, che rispettano la distanza di 1.5 mt, l’importanza della velocità è relativa, mentre la stessa velocità è pericolosa se la distanza è di 50 cm.
Gentile signor Naldini, mi dispiace contraddirla, ma il codice della strada non prevede alcuna distanza minima nel sorpasso di un ciclista. Sono invece d’accordo con lei che i ciclisti vadano tutelati ma, a mio avviso, non lo si fa usando il decimetro ma l’educazione al rispetto (reciproco) che deve esserci sulla strada. Etichetto la categoria a ragion veduta: vede lei pensa ai ciclisti della domenica che vanno in giro per sport, io invece penso a quelli che usano la bici quotidianamente per spostarsi. Vada in centro e si accorgerà quanti ciclisti inboccano contromano le strade a senso unico e quanti montano sui marciapiedi dove i “deboli” sono i pedoni. Le indico anche un punto d’osservazione privilegiato: via Giusti, via Capponi, poi ne riparliamo.
Mi sembra più grave un auto su un marciapiede o un motorino contromano, o un automobilista che fa il pelo a un ciclista o non si ferma alle strisce, ma è più facile prendersela con i ciclisti (ma anche con i pedoni, perché no?)
Chi se la prende con i ciclisti? Io contesto una norma che, secondo me, ottiene le’ffetto contrario a quello che persegue, alimentando tensioni sulla strada anziché invitare al rispetto, che deve sempre essere reciproco.