Quaranta anni fa il terremoto in Irpinia: la mia prima missione giornalistica da inviato. Avevo 25 anni, ero un giovane cronista del quotidiano La Città. Nonostante il giornale fosse prevalente a carattere locale, l’allora direttore Giordano Goggioli decise che l’evento era talmente importate da non poter essere seguito solo attraverso i lanci dell’agenzia Ansa. Così scelse di mandare me e il collega Ennio Macconi, prematuramente scomparso nel 2008, direttamente sul posto.
Il nostro compito era capire cosa stava accadendo, parlare con la gente, rendersi conto di cosa non funzionava, raccogliere storie e testimonianze, raccotare l’impegno dei tanti volontari arrivati a dar man forte dalla Toscana. E così facemmo per alcuni giorni di lavoro intensissimo (non c’erano telefonini e computer) e coinvolgente. Prima in giro per i paesi distrutti dal sima, poi nella sala stampa di Napoli a battere a macchina i nostri articoli (anche 5 o 6 a testa) da inviare per fax alla redazione, a Firenze.
Fu anche l’occasione di scattare foto (sia io che Ennio avevamo una certa dimestichezza con l’obbiettivo), alcune di situazioni strazianti.
Vi propongo una gallery