In clima da fantascienza potrebbe essere il “raggio della morte” degli alieni. Se si fosse sul mare si direbbe certamente un faro. In clima sportivo farebbe pensare al riflettore di uno stadio. C’è una potente luce accecante che da qualche settimana punta sul piccolo borgo di Calcinaia (o Calvelli) lungo via di Picille, sulla collina che sovrasta Antella e Grassina e dalla quale si vede tutta Firenze e, soprattutto, l’Impruneta. Ed è proprio da lì che parte il fascio di luce che crea fastidio agli abitanti del piccolo borgo.
Si tratta di un potente apparecchio fatto installare su un terrazzo privato dal consigliere comunale imprunetino Roberto Viti, con lo scopo di illuminare (pare a sue spese) l’orologio della basilica. Il sindaco di Impruneta, Alessio Calamandrei, ha dato l’autorizzazione? O in quel paese chiunque può decidere di sparare fasci di luce dove meglio crede? Chissà…
Illuminare l’orologio della basilica è un nobile intento che, però, non ha tenuto conto dell’impatto e dei disagi che può provocare seppur a molti chilometri di distanza. Gli abitanti di Calcinaia verso le 21.30, come cala l’oscurità, assistono al sorgere della super luce che risulta come il faro di un’auto puntata in faccia, anche se a distanza. Impossibile, affacciandosi alle finestre lato sud-ovest o frescheggiando in terrazza, evitare il fascio di luce che infastidisce l’occhio.
Le segnalazioni degli abitanti di Calcinaia al sindaco di Impruneta e a quello di Bagno a Ripoli, che a sua volta è intervenuto sul Comune vicino, hanno portato ad un sopralluogo che ha appurato come, in effetti, il raggio di luce arrivasse abbagliante a chilometri di distanza. Così la potenza è stata lievemente diminuita, ma il miglioramento è stato di poco conto.
Così, inesorabile, quando il sole tramonta si accende il “raggio della morte”, o il faro, se preferite, o il riflettore, che resta in funzione tutta la notte. Con buona pace dell’inquinamento luminoso (e anche del risparmio energetico, al quale dovremmo essere tutti particolarmente sensibili di questi tempi).
A proposito: l’ultimo spenga la luce.