Potatura degli alberi sotto accusa a Bagno a Ripoli: proteste di alcuni cittadini, denuncia di Italia Nostra, il caso in consiglio comunale.
“Secondo gli esperti – ha sostenuto Sonia Redini in una interrogazione al sindaco – sui lecci in piazza della Vittoria, davanti al Comune, e al giardino dei Ponti sono stati fatti interventi troppo radicali in un periodo non a riposo vegetativo e in condizioni climatiche particolari. Il gran caldo ha conseguenze anche sulle piante. Inoltre il buon senso avrebbe consigliato di non togliere zone d’ombra in un periodo in cui è particolarmente necessaria”.
Ancora più dura la denuncia di Italia Nostra che in un comunicato parla di alberi “martirizzati”: “Sono stati orrendamente potati, anzi scapitozzati – afferma l’associazione – non pochi lecci e altre alberature di alto fusto, tutte apparentemente sane, con taglio di rami anche grossi, nonostante l’assenza evidente di ramaglie secche. Tutte piante che hanno fin qui offerto un servizio prezioso e anzi fondamentale di ombra e di salute e benessere ai tanti cittadini che frequentano questi spazi pubblici”.
Nel mirino in particolare l’agronomo del Comune, Davide Cappelletti, che ha individuato il periodo per la potatura e firmato l’autorizzazione alla ditta esterna incaricata del lavoro.
Mentre l’assessore all’ambiente Enrico Minelli ha sostenuto che le scelte sono state fatte “per la salute delle piante” e ha ribaltato sugli uffici tecnici del Comune la responsabilità – “Noi ci affidiamo al parere dei tecnici. Occorre ascoltare chi svolge le potature per professione” -, il sindaco Francesco Casini ha dato una bella strigliata ai suoi esperti.
Dopo aver premesso che anche per il professor Francesco Ferrini (un luminare in campo di conoscenze arboree) “il periodo non è sbagliatissimo nonostante il caldo provochi stress alla pianta”, ha annunciato che “non ci saranno altri interventi in questo periodo”. “Ammetto di non essere d’accordo con gli uffici comunali sulla decisione di questo intervento perché si tolgono zone d’ombra – ha detto Casini, abbastanza contrariato -. Non c’è da fare drammi: gli alberi non avranno particolari conseguenze dalla potatura, ma in questo momento meglio lasciare spazio all’ombra. Non è un errore tecnico, ma oggettivamente sarebbe stato di buon senso non farle adesso”.
Ma come non è uno sbaglio tecnico??!!! E’ assolutamente uno sbaglio tecnico perchè il leccio deve avere potature per controllare la chioma, ma non scapitozzate! Minelli e Casini facciano vedere i risultati a Ferrini e poi se ne riparla. Usano i pareri di esperti come pare loro.
Non ho detto che è sbagliatissimo, ma ho detto che è sbagliato. Togliendo parte della chioma in un periodo di temperature molto elevate con il forte irraggiamento solare attuale, si espongono rami e tronco alle scottature solari con la formazione di aree necrotiche. Il leccio è una specie molto resiliente, ma l’intervento, qualora fosse stato necessario, doveva essere fatto a fine-agosto, inizio settembre.