“Ci sono i momenti belli e quelli molto difficili”, spiega Enrico Zoi, per molti anni addetto stampa del Comune di Bagno a Ripoli, babbo di Filippo. Il docu-film “I mille cancelli di Filippo” è uno spaccato della vita di un giovane autistico Filippo Zoi, e della sua famiglia, babbo Enrico, mamma Raffaella, la sorella Irene, che mostra, senza edulcorare e senza spettacolarizzare, una realtà per molti sconosciuta per altri da nascondere.
Attraverso la passione/ossessiore di Filippo (i cancelli e le porte) lo spettatore si trova trasportato con garbo in un faccia faccia con l’autismo. Il video è stato proiettato ieri nello spazio all’aperto della Carrozza 10 all’Antella. Delicata e deflagrante al tempo stesso la regia di Adamo Antonacci, che ha dato vita all’idea del produttore Alessandro Salaorni, titolare di Larione 10, il noto studio di registrazione che ha sede a Grassina.
“Il film va vedere dentro le nostre anime, ciò chi viviamo e proviamo. Vi darà emozioni”, ha annunciato Irene, laureata in fisica, in collegamento Skype da Chicago dove lavora come ricercatrice. “Entrare nella mente di Pippo è stato molto potente per far sapere cosa significa essere autistico a chi di autismo non sa niente”, ha speigato il regista Antonacci.
Sono intervenuti il sindaco Francesco Casini e l’assessora Eleonora Francois.
Infine un pensiero di Filippo per Roberto Degli Innocenti, scomparso nel settembre 2018: “Mi faceva sempre aprire e chiudere il portone e il cancello del Teatro dell’Antella”.