Dopo molti tentativi andati a vuoto, il Comune di Bagno a Ripoli è riuscito a vendere il Podere Le corti, in via dei Colli, traversa di via Roma tra Osteria Nuova e La Fonte. Un milione e spiccioli la cifra incassa.
Quattro aste andate deserte (l’ultima il 4 dicembre del 2019, con base 850mila euro) avevano convinto l’Ammanistrazione comunale a procedere con la vendita attraverso trattaiva privata. Due sono state le offerte presentate in busta chiusa. Lo scorso 7 giugno l’apertura delle buste. Ad aggiudicarsi il Podere Le Corti è stato Lorenzo Lenzi, legale rappresentante della società CRV srl di Firenze, specializzata in recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, per la somma di 1.003.800 euro.
Il podere Le Corti si compone di due corpi di fabbrica, già costituenti antica abitazione agricola, e relative pertinenze, oltre a resede pertinenziale e terreno a oliveta di 11.840 mq. Il fabbricato principale è a due piani fuori terra oltre a cantina interrata; il piano terra è nello stato originario, il piano superiore è parzialmente recuperato a livello strutturale; si compone di 11 vani oltre ad accessori. Il fabbricato secondario, di un piano fuori terra, si compone di un vasto locale di deposito con ripostiglio, oltre a porticato; il tutto parzialmente recuperato. La dotazione complessiva comprende un terreno fronte strada, destinabile a parcheggio, di circa 1.700 mq.
“L’immobile viene venduto perché rappresenta un bene non strategico – speiga il sindaco Francesco casini – Da almeno 15 anni è nel piano delle alienazioni. Si tratta di una colonica non utilizzabile, che necessita di investimenti importanti per la ristrutturazione e la fruizione pubblica. C’era il rischio di depauperamento dell’immobile e di occupazioni abusive che avrebbero portato alla riduzione del valore del bene pubblico”.
“Le risorse incassate, al netto dell’obbligo del 10% da destinare a riduzione di vecchi mutui, saranno destinate ad investimenti per il patrimonio pubblico come la sistemazione degli edifici scolastici ed acquisizioni di terreni per realizzare parcheggi e altre opere richieste dalla cittadinanza – aggiunge il sindaco – L’Amministrazione sta inventariando tutti i beni presenti, tra cui alcuni oggetti della tradizione contadina raccolti nel corso degli anni. Per questi si sta predisponendo un progetto per la loro fruizione pubblica e valorizzazione fino ad oggi mai avvenuta. L’idea del museo dell’arte contadina esiste da almeno venti anni ma non ha avuto alcuno sviluppo”.