Il primo passo verso la realizzazione del Parco di Ripoli (vedi articolo sul progetto) è stato fatto: ieri sera il Consiglio comunale ha approvato la variante urbanistica che lo prevede sui circa nove ettari di terreno fra il giardino dei Ponti e l’abitato di Sorgane. Hanno votato a favore Pd e Cittadini di Bagno a Ripoli; ha votato contro Sonia Redini (Cittadinanza attiva); si è astenuto il consigliere Gregorio Martinelli (Gruppo misto); assenti i rappresentanti della Lega.
Più che il parco e le sue caratteristiche, il dibattito ha visto come tema centrale la polemica tra il sindaco Francesco Casini e i due rappresentati dell’opposizione. Una contrapposizione personale che ha messo in secondo piano l’interesse della collettività ad avere o meno il recupero di un’area verede oggi in degrado.
“Il sindaco smania di pitturare di verde la sua immagine pubblica, ma ha detto un condensato di bugie – ha attaccato Redini – Ha affermato che l’area era stata individuata per ospitare costruzioni e ora si cambia, ma in realtà è sempre stata destinata a verde e agricola; in realtà le ambizioni edificatorie erano di questa giunta che nel 2018 aveva previsto una lottizzazione turistico-ricettiva; il parco non è una decisione del sindaco ma una prescrizione della Soprintendenza come compensazione al centro sportivo della Fiorentina”. Quindi l’aut aut: “Voterò a favore del parco – ha annunciato Redini – a tre condizioni: il sindaco ristabilisca la verità; chieda scusa ai cittadini; recuperi il tempo per un percorso di partecipazione con un calendario di incontri”. Il suo desiderio non è stato esaudito.
“Smentisco le parole di Redini – ha replicato il sindaco Casini -. Nella previsione del 2012 del piano strategico c’erano in quella zona aree da destinare a edilizia e nella piana di Ripoli erano previsti vari parcheggi scambiatori. Le prescrizioni della Soprintendenza riguardano i terreni intorno al Viola Park, non quelli in questione. Questa è una bella pagina per Bagno a Ripoli, non ci rovinerete la festa per un progetto che sarà apprezzato dai cittadini”.
Alle obiezioni del consigliere Martinelli (“sono favorevole al parco, ma contrario al metodo non democratico di decidere”), che lamentava tempi eccessivamente stretti per l’esame del progetto, ha risposto il capogruppo del Pd, Edoardo Ciprianetti: “E’ giusto cogliere l’opportunità di un possibile finanziamento attarverso un bando statale che scade il 4 giugno. Dubbi su come realizzare il parco? Li abbiamo anche noi, ma avremo occasione di tornare sul progetto Stasera approvare la variante è un atto di responsabilità nei confronti dei cittadini”.
Protagonista di una requisitoria appassionata e sanguigna, Riccardo Forconi, capogruppo di Cittadini di Bagno a Ripoli: “L’area dove nascerà il parco oggi è nel degrado, usata come discarica e zona di spaccio. L’Amministrazione comunale ha dato una risposta concreta ai problemi e allora le opposizioni cercano in tutti i modi di non dare il merito di una cosa fatta bene, cercando per forza qualcosa che non va”.
Ribadisco quello che ho già detto in altre occasioni. Quello approvato dal Consiglio Comunale è un progetto molto accattivante, ma presenta uno spazio già definito e strutturato, all’interno del quale non sarà possibile inserire attività e iniziative diverse da quelle di svago o di fruizione passiva dei servizi previsti (il percorso su assi di legno, lo spazio giochi, il punto ristoro, la biblioteca).
Faccio un esempio per essere più chiaro: un ipotetico progetto di ricostruzione, anche parziale, del paesaggio agrario tradizionale come laboratorio educativo e di esperienza per giovani e meno giovani, con l’eventuale supporto degli agricoltori, come sarà possibile? E attività di servizio civile o di alternanza scuola lavoro, che potenzialmente possono offrire anche opportunità di lavoro, dove si potranno svolgere? Il parco che intendo io non è solo un luogo di svago in mezzo alla natura, è anche una palestra di educazione civica ambientale e di espressione di competenze nascoste da mettere in condivisione. Per questo vorrei che fosse un foglio bianco ancora tutto da scrivere. Ovviamente non in modo improvvisato e anarchico, ma ragionato. Comunque con un percorso che parte dal basso e non dall’alto, finalizzato a far emergere i bisogni reali e non indotti e far crescere la consapevolezza ambientale delle persone.
Una visione ben diversa da quella proposta dal Sindaco, che vede il parco sostanzialmente come un luogo di svago/polmone verde messo a disposizione della cittadinanza.
Caro Sig Milano,
Condivido pienamente cio’ che sostiene, le cose vengono fatte è deliberte piu’ per cosmesi personale e per compiacere le indicazioni di scuderia che per utlità della poplazione.
La presenzione è che essendo eletti posso deliberare e decidere cio’ che desiderano senza nessun scrupolo….purtroppo
Bisognerebbe che, anche se eletti, progetti di una certa entità fossero portati al vaglio della popolazione in modo democratico anche con il rischio di non aver l’approvazione, ma siamo nella utopia democratica.
Peccato….. altra occasione sprecata per i nostri giovani e come per la variante si insiste per un progetto vecchio di 30 anni superato nei fatti e nelle basi della sua necessita’
Beppe