Un nuovo, improvviso, ostacolo sul cammino, neanche iniziato, della Variante di Grassina. Alla vigilia della riapertura dei cantieri, prevista a maggio dopo uno stop di oltre tre anni, alla Città Metropolitano è stato notificato un ricorso al Tar da parte del secondo classificato nella gara d’appalto.
Nel ricorso si chiede al Tar l’assegnazione dell’appalto o l’annullamento dell’esito della gara per l’aggiudicazione dei lavori nel tratto Ponte a Niccheri-Ghiacciaia. A firmare il ricorso la società Polistrade Costruzioni Generali Spa, mandataria del costituendo Rti (Raggruppamento temporaneo di imprese) con la Società Italiana Costruzioni Strade Srl classificatasi al secondo posto.
La gara si era conclusa nei mesi scorsi con l’aggiudicazione dei lavori al Rti costituito dalle imprese Rosi Leopoldo, Consorzio Stabile Toscano, Endiasfalti e La Calenzano Asfalti che aveva offerto un ribasso del 20,79% sulla base d’asta di 16.590.532,09 euro e aveva ottenuto il miglior punteggio relativo all’offerta tecnica.
La notizia del ricorso è stata anticpata dal sindaco metropolitano Dario Nardella stasera nel corso di un’intervista televisiva a Tele Iride. La Città Metropolitana di Firenze, insieme ai Comuni di Bagno a Ripoli, Greve in Chianti e Impruneta si costituiranno in giudizio nell’ambito del procedimento a difesa dell’iter amministrativo.
“Un’opera prigioniera della burocrazia, ecco ancora una volta come appare oggi la Variante alla Chiantigiana. Il ricorso contro l’aggiudicazione dei lavori da parte della ditta seconda arrivata – dichiarano il sindaco metropolitano Dario Nardella e i sindaci di Bagno a Ripoli, Greve in Chianti e Impruneta, Francesco Casini, Paolo Sottani e Alessio Calamandrei – rischia purtroppo di far slittare ulteriormente i tempi per la ripresa dei lavori. È una doccia fredda che arriva proprio alla vigilia della ripartenza dei cantieri. Una notizia che non avremmo mai voluto dare ai cittadini di Grassina e del Chianti, che aspettano quest’opera da decenni”.
“Proviamo grandissima amarezza e sconforto – proseguono – ma abbiamo piena fiducia nella correttezza dell’iter amministrativo e nel lavoro svolto dalla Commissione di gara composta anche dai tecnici della Città Metropolitana e del Comune di Bagno a Ripoli, che nonostante le difficoltà legate al Covid, aveva individuato in tempi brevi l’impresa per riaprire i cantieri quanto prima”.
“Questo nuovo ricorso – aggiungono i sindaci – è l’ennesimo segno che qualcosa deve velocemente cambiare nel sistema di realizzazione delle opere pubbliche nel nostro Paese, in perenne balia di ricorsi e contro-ricorsi, mentre i cittadini subiscono le ricadute di progetti tenuti in stand-by per anni. Siamo stufi di questi continui ricorsi al Tar, alimentati da una burocrazia soffocante e da un sistema normativo inestricabile. Senza entrare nel merito del ricorso, una riflessione va fatta anche sui continui conflitti tra le aziende che partecipano alle gare e intasano le aule dei tribunali amministrativi. Così non ce la facciamo più. Ci chiediamo come sarà possibile realizzare 209 miliardi di opere finanziate dal Recovery Fund se esistono casi come la Variante di Grassina. Bene che il ministro Giovannini stia lavorando per semplificare le norme sugli appalti; il governo deve intervenire subito perché il tema dei ricorsi facili al Tar ci fa perdere tempo e denaro”.
è una cosa oscena che mi vien solo da ridere perchè a pochi metri dal punto dove c’e quel troiaio c’e già una strada che porta in via di belmonte un opera che non serve a nulla quindi è una cosa oscena.per il tratto di capanniccia va bene
……..e poi ci lamentiamo se la viabilità in questa zona è difficile e pericolosa. .Questi signori sono ricorsi al TAR ??.
OK ma a decisione di detto TAR a loro non favorevole ,gli si addebitano costi e penali pesantissime per aver intralciato la messa in opera del cantiere e i tempi di esecuzione dello stesso.
Quanto sopra è confermato dai numerosissimi incidenti che avvengono su questo tratto di strada SS 22..
Riflettete: quante persone (in un periodo così difficile) avrebbero lavorato e portato un aiuto economico nelle loro case e quante ditte avrebbero potuto lavorare senza ricorrere a quei pochi aiuti di Stato .
Caro Enzo
Siamo tutti chiusi in casaa dove li vedi gli incidenti…
Siamo in una nazione dove esiste la democrazia. Se l’appalto non è stato assegnato correttamente è anche interesse tuo visto che anche tu paghi questa ottava meraviglia del mondo