Paolo Frullini, abitante di Rignano sull’Arno ha scritto a QuiAntella per sollevare un problema del suo comune. Pur non essendo inerente a Bagno a Ripoli, pare interessante darne notizia, qualora qualche altro Comune potesse avere in mente uno “scherzo” di questo tipo.
Il Comune di Rignano sull’Arno ci ha inviato una lettera nella quale avvertiva gli abitanti della frazione La Luna che la località sarebbe stata cancellata e avrebbe assunto il nome di Via Fiorentina.
Da una telefonata alla responsabile della pratica sarebbe emerso che anche altre località della zona verranno abolite e, diciamo così, livellate o assorbite nella toponomastica suggerita agli amministratori dal nome della via principale.
Questo porta con sé la sparizione di toponimi storici e il disagio per i cittadini che devono modificare carta di identità, patente, passaporto (l’indirizzo della nostra residenza passando da “La Luna 125” a “Via Fiorentina 257D”); indirizzi legati ai conti correnti bancari, postali, ecc.; indirizzi su biglietti da visita e documenti legati ad attività professionali; indirizzi di alcune utenze; rimozione e installazione di nuovi numeri civici a nostre spese; e altro ancora.
Tra le mille cose, i tanti interventi che un Comune può pianificare in questo difficile periodo, Rignano ritiene prioritario occuparsi di noi cambiando l’indirizzo delle nostre case, pena sanzione amministrativa.
Ho inviato una lettera aperta al sindaco per protestare e chiedere di annullare il provvedimento. Lettera che pregherei di pubblicare. Qui infatti non stiamo parlando solo di un fastidio e di una spesa poco opportuna per noi abitanti, ma di ciò che non esito a definire “subcultura amministrativa”, ricca di decreti più dannosi che utili e povera di idee concrete o di semplice capacità di dialogo con i cittadini.
Abolire le località storiche equivale a tappare la bocca al sapere di un territorio: atto di cui diffidare sempre.
Cordiali saluti,
Paolo Frullini
La Luna 125 – Rignano sull’Arno
Questa la lettera inviata dal signor Frullini al sindaco di Rignano, Daniele Lorenzini
Noto con profondo disappunto che vorreste abolire il nostro indirizzo “La Luna” e che state procedendo in modo simile per altre località di zona.
Ciò purtroppo rivela ben poca sensibilità culturale e l’evidente ignoranza del fatto che abolire toponimi antichi di un territorio caratterizzato dalla continua presenza di località e abitati sparsi significa impoverirne la ricchezza storica e socio economica. La ricchezza del linguaggio di un popolo e di una nazione che viene misurata anche attraverso il fiorire di nomi in grado di descrivere una realtà complessa, indicando i luoghi con accuratezza così da creare mappe mnemoniche durature e prendere coscienza di quella realtà.
Quando Dante conservava l’uso di tali toponimi certo non si limitava a chiamare un luogo “via fiorentina duecentotrentaequalcosa”, perché così facendo ne avrebbe cancellato le caratteristiche. Si tratta di un principio banale che voi desiderate abolire e distruggere. Un principio che contribuisce a formare l’identità di chi abita e vive il proprio ambiente (dal turista, felice di conoscerne le particolarità, al nativo, che quando lo rappresenta ne ricerca i termini tradizionali).
I nomi della tradizione hanno sempre un valore preciso, non sono mai casuali. Un “balzo” non sono “le balze”; “la luna” indica una conformazione morfologica esatta, non è un’astrazione simpatica; “i troghi” specificano una serie di attività e forme.
Perché dunque appiattire la terminologia di tutto un territorio che della lingua italiana è stato la culla? Perché privarlo della sua storia e di informazioni preziose (per geologi, geografi, linguisti, storici, antropologi, e per coloro che usano e mantengono i toponimi originari)?
Vi invito a evitare la mentalità e gli errori derivanti da una pessima subcultura amministrativa e ad aggiornare la vostra infelice decisione.