Alessandro e Mauro: due dolori profondi, indissolubili, crudeli. Che ieri si sono incontrati su una panchina rossa nella campagna di Mondeggi. Alessandro Giusti è il babbo di Giulia, uccisa a coltellate dall’ex fidanzato il 9 maggio del 2009 nel bosco di Fonte Santa. Mauro Bardaglio è il fratello di Anna, ammazzata con un colpo di karatè da un giovane che si era invaghito di lei, già fidanzata, il 10 marzo 1983 a Verbania. La panchina rossa è stata costruita personalmente da Mauro e sistemata, domenica scorsa, sotto un ulivo, affacciata sulla valle tra Mondeggi e Sant’Andrea a Morgiano (vedi articolo).
Alessandro ha letto l’articolo su QuiAntella e si è subito messo in contatto con Mauro. Da tempo lui e la moglie hanno lasciato l’Antella, dove vivevano e dove Giulia era cresciuta fino a quando è stata uccisa, a 22 anni. Troppo pesante il fardello dei ricordi. Ma venuto a conoscenza della “panchina rossa” contro i femminicidi, dedicata espressamente a sua figlia ed a Anna Bardaglio, ha sentito l’esigenza di vederla e di incontrare chi aveva preso l’iniziativa.
“Il prossimo 9 maggio saranno trascorsi ben 12 anni dalla sua scomparsa – ha scritto Alessandro Giusti a Mauro prima dell’incontro -. Non sono trascorsi neppure 12 minuti, nemmeno un minuto da come il suo ricordo è sempre vivo e presente in me ed in mia moglie. Sembra ora che lei era insieme a noi, viva e piena di vita. Il tempo passa ma per noi si è fermato al 9 maggio 2009. Leggere il nome di Giulia sulla panchina ci fa capire quanto lei abbia inciso nella storia di Antella. Quanto amore lei ha dato a tutti i suoi amici ed amiche e quanto amore si sente fluire, forte e intenso nonostante gli anni trascorsi”.
E’ stato un incontro struggente. Alessandro ha voluto fotografare la panchina da ogni lato. Poi con gli occhi umidi, insieme a Mauro, vi si è seduto. I due uomini si sono presi per mano, dandosi forza l’un l’altro, e hanno ricordato Giulia e Anna.
Grazie del ricordo e di aver dato visibilità a questa vicenda.