Le panchine rosse, richiamo alla lotta contro la violenza sulle donne, sono spuntate da tempo nei nostri centri abitati. Ve ne sono in piazza Peruzzi, all’Antella, in piazza Umberto I, a Grassina, in piazza della Pace, a Bagno a Ripoli.
Ieri pomeriggio (domenica 7 marzo), però, ne è stata inaugurata una in un luogo particolare e con una dedica specifica per due vittime di femminicidio.
Una panchina rossa è stata installata lungo un tratturo che costeggia le vigne nella tenuta di Mondeggi, a due passi dalla colonica del Cerreto. L’iniziativa è di Mauro Bardaglio da anni trasferitosi da Verbania, sul Lago Maggiore, a Firenze e frequentatore di Mondeggi.
Sulla spalliera della panchina la scritta “Non sei sola” seguita dal 1522, il numero antiviolenza. Ai lati due dediche: “Ciao Giulia” e “Ciao Anna”.
“Anna era mia sorella – ricorda Bardaglio – fu uccisa il 10 marzo 1983 nella nostra casa a Verbania da un giovane muratore immigrato del Meridione che mia madre, su richiesta della curia, aveva ospitato in casa: lui si era invaghito di mia sorella e sentendola parlare al telefono col fidanzato la uccise con un colpo di karate. Anna aveva 22 ani, la stessa età di Giulia Giusti, ragazza dell’Antella, uccisa a coltellate dall’ex fidanzato nel bosco di Fonte Santa il 9 maggio del 2009. Il caso ha voluto che mentre col mio amico Andrea stavo costruendo la panchina, passasse sue figlio: era stato compagno di classe di Giulia e mi raccontò quella terribila storia. Così ho deciso di dedicare la panchina a queste due giovani donne uccise dalla violenza maschile”.
La panchina è in mezzo agli olivi, di fronte ad un panorama bucolico che induce alla riflessione. Potrà servire a far riposare chi passeggia in quei luoghi, o tirare il fiato a qualche runner della domenica, o, magari, a accogliere una coppia di innamorati.
Ma Bardaglio ha anche un’altra idea: “Vorrei che diventasse una ‘panchina viaggiante’, da portare simbolicamente nelle piazze in occasione di incontri o presentazione di libri. Mi piacerebbe poterla esporre davanti o dentro le scuole per sensibilizzare i ragazzi su questo tema: molti di loro non sanno il significato delle panchine rosse. Scriverò al sindaco Casini per chiedergli di aiutarmi in questo progetto”.
Grazie direttore complimenti un grande abbraccio
Signor Barbaglio buonasera e grazie per quanto lei ha fatto in ricordo di mia figlia Giulia Giusti.
Il prossimo 9 maggio saranno trascorsi ben 12 anni dalla sua scomparsa.
Non sono trascorsi neppure 12 minuti, nemmeno un minuto da come il suo ricordo è sempre vivo e presente in me ed in mia moglie. Sembra ora che lei era insieme a noi, viva e piena di vita.
Il tempo passa ma per noi si è fermato al 9 maggio 2009.
Leggere il nome di Giulia sulla sua panchina ci fa capire quanto lei abbia inciso nella storia di Atella.
Quanto amore lei ha dato a tutti i suoi amici ed amiche e quanto amore si sente fluire, forte e intenso nonostante gli anni trascorsi.
Grazie di cuore
Spero di poterla ringraziare personalmente.
Suo debitore
Alessandro Giusti