“C’era un accordo politico fra i capigruppo”. “No, tesoro!”. “Siamo riuniti in commissione, non sono il tuo tesoro!”. E’ questo il singolare scambio verbale tra l’assessore Enrico Minelli (Pd) e la presidente della Prima commissione consiliare Paola Frosali (Lega), che ha acceso i toni del dibattito nella riunione di ieri pomeriggio (giovedì 14 maggio) in collegamento video ognuno da casa propria.
Da quel momento una seduta che si prevedeva soporifera si è trasformata in una Santa Barbara in cui era stato lanciato un petardo. La presidente che si dimena sulla sedia facendo dondolare i lunghi riccioli biondi come una rockstar. Andrea Bencini (Pd) che arringa i colleghi gonfiando le gote come Pappalardo… E lasciami gridare, lasciami sfogareeee. Sandra Baragli (Pd) che sbotta menando fendenti (verbali) come non ci fosse un domani. Sonia Redini (Cittadinanza attiva) che scuote la testa ad ogni intervento dei consiglieri piddini… Una bambolina che fa no no no (ricordate i Quelli?). Sembra Bagno a Ripoli’s got talent, ma è solo una seduta pirotecnica della Prima commissione riunita per discutere del rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2019.
Il risultato finale, a meno di ripensamenti, è che il Comune avrà a disposizione un milione di euro avanzati dal bilancio del 2019, da destinare a interventi di sostegno delle famiglie per l’emergenza coronavirus o per lavori pubblici, con un paio di settimane di ritardo. Niente di drammatico, ma certo non un vantaggio per chi quei soldi li attende con ansia.
Un passo indietro per chiarire l’antefatto. Il 5 maggio i capigruppo di tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale decidono, per velocizzare l’iter, di fissare al 21 maggio la convocazione del consiglio comunale per l’approvazione del rendiconto 2019. Questo avrebbe permesso di poter utilizzare subito circa un milione di euro “avanzati” dall’anno scorso. Una piccola manna in questo periodo di maggiori spese e minori entrate per il Comune. L’accordo è per derogare ai termini di legge secondo i quali il voto sul rendiconto deve avvenire 20 giorni dopo il deposito dei documenti relativi, che al 5 maggio ancora non sono pronti ma arriveranno prima della convocazione della commissione competente.
La presidente della commissione Paola Frosali fa notare, però, che la documentazione arrivata è incompleta, manca la relazione dei sindaci revisori (che dovrebbe arrivare oggi) e questo contravviene alla legge, dice. Quindi il colorito scambio con l’assessore Minelli che, nonostante le scuse della presidente per il tono troppo confidenziale, accende il dibattito. Interviene anche il sindaco Casini che, mostrando un po’ di insofferenza per una polemica un tantino cavillosa, dice che il consiglio si può convocare per il 5 giugno, così tutti i termini di legge saranno rispettati e ognuno si prenderà la responsabilità dei propri comportamenti.
Veemente la reazione di Frosali e del collega di partito Martinelli (voce fuori campo perché senza video) che si ribellano all’idea di essere loro sotto accusa per una mancanza formale da parte della giunta. “Io ho solo fatto notare… poi avete fatto tutto voi“, ripete più volte Frosali. Come a dire che per lei l’accordo poteva essere confermato. In realtà non è proprio così. Poco prima la consigliera Paola Nocentini, commercialista, quindi esperta del ramo, aveva lucidamente riassunto la vicenda spiegando: “Non c’è violazione di legge se nessuno fa eccezione”. “Io, faccio eccezione”, aveva interloquito Frosali anche alzando visivamente il ditino. Una affermazione che metteva a rischio ricorso l’approvazione del consuntivo e calava una pietra tombale sull’accordo.