Si inasprisce il clima alla Cipriani Serramenti, fabbrica con circa 40 addetti, che produce porte e finestre nello stabilimento in via di Campigliano a Grassina. “La proprietà impedisce ai lavoratori di tenere l’assemblea nei locali dell’azienda – dice Marco Carletti, segretario generale Fillea Cgil Firenze – Noi la faremo in presidio fuori dai cancelli mercoledì alle 13.30, con tamburi, megafoni e bandiere, magari accompagnati dai cittadini. Potrebbe essere l’occasione per fornire anche all’Amministrazione comunale il modo di capire meglio cosa succede nel suo territorio e quale involuzione si sta producendo”.
Secondo quanto riferisce Carletti, l’azienda ha inviato al sindacato una lettera dando la disponibilità di una stanza in un hotel per tenere l’assemblea. “Ma le assemblee dei lavoratori si tengono sul luogo di lavoro – afferma il sindacalista – I locali all’interno della fabbrica ci sono. E’ una questione di dignità. L’azienda vuole tenere il sindacato fuori dalla fabbrica”.
Nei giorni scorsi la Fillea Cgil aveva denunciato l’allontanamento illegittimo di un lavoratore (vedi articolo), il taglio di diritti e salario, interruzione del servizio mensa, previsione di smantellare bagni e docce. “Tutto questo non bastava – afferma ancora Carletti – La proprietà aziendale, composta dal dottor Alberto Cipriani e dal Gruppo 66 di Fernando Tassi, rilancia e alza la posta, impedendo che i lavoratori possano riunirsi in assemblea dentro la fabbrica, come prevede lo Statuto dei lavoratori. La situazione delle relazioni industriali alla Cipriani Serramenti sta gravemente degenerando di giorno in giorno, a scapito della dignità di chi ci lavora. Usare le persone come fossero cose proprie, fare profitto riducendo i redditi e i diritti dei lavoratori non è imprenditoria capace, è imprenditoria rapace. Quello che accade alla Cipriani Serramenti sta succedendo in un territorio di elevatissima cultura sociale alle porte di Firenze, città emblema nazionale di luogo democratico, sociale e partecipativo. Ma l’azione della proprietà dell’azienda sembra svolgersi in un San Ferdinando o un Rosarno qualsiasi, laddove la dignità delle persone, la loro libertà e la coesione sociale sembrano orpelli gravosi. Noi come Fillea Cgil a questo imbarbarimento delle relazioni industriali e del tessuto sociale di questo territorio ci opporremo con ogni forza”.
Il sindaco Francesco Casini stamani si è sentito con Carletti per telefono e come già accaduto in passato si è dichiarato “pronto a incontrare le parti per arrivare a una soluzione”.
Dall’azienda, contattata da QuiAntella, al momento nessuna risposta.