Questione di giorni e anche il Comune di Bagno a Ripoli potrà avviare il “Controllo di vicinato”. Un’iniziativa, d’intesa con la Prefettura, già sperimentata con soddisfazione in alcuni comuni della Toscana, che prevede una collaborazione diretta tra cittadini e forze dell’ordine nella sorveglianza della propria zona. Su proposta del comandante della Polizia municipale Filippo Fusi, è stato individuato per il compito di raccordo tra i coordinatori, l’ex comandante delle polizie municipali di Bagno a Ripoli, Fiesole e Sesto, ora in pensione, Maurizio Andorlini (che svolgerà il compito a titolo gratuito); mentre l’ispettore Moreno Bosco sarà il referente della Polizia Municipale per i coordinatori dei gruppi di cittadini (che saranno appositamente formati). Nelle ultime settimane Andorlini e Bosco sono andati in alcuni dei comuni che già sperimentano il “Controllo di vicinato” (come Empoli, Castelfiorentino, Poggibonsi) per acquisire esperienze e suggerimenti.
Nelle zone e nelle frazioni sottoposte a controllo di vicinato sarà installata un’apposita cartellonistica. “L’attività – come si legge nella delibera del 31 gennaio che approva il progetto – viene svolta da gruppi di cittadini nel cui ambito saranno individuati dei coordinatori; tale azione di controllo dovrà
consistere nello svolgimento di un’attività di mera osservazione riguardo fatti e circostanze che accadono nella propria zona di residenza”.
Segue un elenco esemplificativo di quali segnalazioni possono arrivare dai cittadini:
• presenza di mezzi di trasporto e persone palesemente sospetti;
• eventuale fuga sospetta di mezzi di trasporto o persone;
• presenza in luogo pubblico di auto, moto o biciclette che si sospettano rubate;
• persone in stato confusionale o in evidente difficoltà;
• presenza di ostacoli pericolosi sulle vie di comunicazione;
• interruzione dei servizi di fornitura di energia;
• situazioni significative di degrado urbano e disagio;
• atti vandalici;
• gravi fenomeni di bullismo;
• utilizzi indebiti di spazi pubblici;
Fermo restando che per situazioni di emergenza e di pericolo le segnalazioni devono continuare ad essere fatte a 112 e 113, “i cittadini si limiteranno a riferire tempestivamente al coordinatore del gruppo le informazioni acquisite, secondo le modalità operative che verranno preventivamente individuate e definite in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica; i coordinatori dei gruppi di controllo del vicinato, a loro volta, informeranno tempestivamente i referenti degli organi di polizia locale, che valuteranno i fatti in relazione alla idoneità degli stessi a costituire indice di pericolo per la sicurezza, l’incolumità e la tranquillità pubblica”.
Nella delibera si precisa che “è severamente vietata qualsiasi iniziativa personale ovvero qualunque forma, individuale o collettiva, di pattugliamento del territorio”.
Previsto un codice di comportamento dei gruppi di “Controllo di vicinato”:
• E’ fatto divieto di mettere in atto qualsiasi iniziativa diversa dalla semplice osservazione;
• E’ fatto divieto di mettere in atto qualsiasi atteggiamento che possa creare equivoci sulla funzione di controllo di vicinato;
• Devono essere tenuti comportamenti moralmente ed eticamente consoni alla funzione che si svolge attraverso il controllo di vicinato;
• Non possono svolgere tale funzione soggetti che abbiano dato motivo di ritenere non equilibrata la loro condotta morale e civile;
• E’ fatto divieto di diffondere informazioni a terzi e a organi di stampa o comunque a soggetti diversi dai propri referenti che a loro volta dovranno interfacciarsi esclusivamente con i coordinatori;
• E’ fatto divieto di divulgare immagini o pubblicare sui social media qualsiasi riferimento o qualsiasi attività svolta nella funzione di controllo di vicinato;
• E’ fatto divieto di diffondere notizie non verificate e senza il consenso delle autorità competenti.