Stop ai lavori per la Variante di Grassina. L’infrastruttura attesa da decenni e avviata 15 mesi fa (il 1 aprile 2017) ha mosso solo i primi passi e si è arenata. L’impresa Sirem, che si era aggiudicata l’appalto non ha rispettato il cronoprogramma previsto, accumulando un ritardo non più sostenibile: questa l’accusa della Città Metropolitana, committente dell’opera. Il completamento della Variante, secondo il contratto, sarebbe dovuto avvenire in mille giorni, ma a quasi metà del tempo trascorso le realizzazioni sono state minime. “Lunedì scorso ho inviato alla Sirem una nota invitandola a sospendere le lavorazioni; nei primi giorni di agosto arriverà l’atto ufficiale di revoca dell’appalto”, dice l’ingegner Carlo Ferrante, responsabile unico del progetto per la Città Metropolitana. Al momento i cantieri restano presidiati da alcuni operai per quanto riguarda gli interventi di messa in sicurezza. “Abbiamo contestato all’impresa il mancato rispetto dei tempi – spiega l’ingegner Ferrante – Ormai era impossibile ottemperare ai termini previsti nel contratto”. Nei prossimi giorni verra effettuato lo “stato di consistenza”, ovvero la valutazione delle lavorazioni portate a termine da liquidare all’impresa.
Probabile che una volta ufficializzata l’estromissione la Sirem possa avviare un contenzioso. In ballo c’è un appalto che vale 14 milioni di euro. Insomma, potrebbe essere un giudice a dettare i tempi per il riavvio dei cantieri. L’orientamento della Città Metropolitana è di limitare al massimo questa “pausa” affidando i lavori alla ditta che si è piazzata al secondo posto nella gara d’appalto.
Si tratta della Varvarito Lavori, con sede operativa al Macrolotto di Prato e sede legale in via Aretina a Firenze, specializzata in costruzioni stradali. “Dovremo essere accorti nel verificare la sostenibilità economica del progetto – spiega l’ingegner Ferrante – Perché il secondo classificato, secondo la legge, deve subentrare alle condizioni del primo, non con quelle che aveva offerto in gara e fra i ribassi proposti a suo tempo dalle due ditte c’è una differenza di 12 punti percentuali. Se dovessimo verificare che i costi previsti al momento della gara d’appalto sono cambiati e i 14 milioni insufficienti o l’impresa seconda classificata dichiarasse di non essere in grado di subentrare a quelle condizioni, dovremo indire una nuova gara d’appalto. In questo caso i tempi si allungherebbero”. Anche perché agli aspetti procedurali si aggiungerebbe la necessità di reperire ulteriori finanziamenti per aumentare il budget di 14 milioni. “Però ci dovrebbero arrivare tre milioni dalla polizza fidejussoria, per coprire eventuali danni, sottoscritta dalla Sirem a tutela della Città Metropolitana e dei cittadini – dice l’ingegner Ferrante – Può darsi che con questa aggiunta si riesca a stare nei costi. Vogliamo studiare tutto con estrema attenzione per evitare possibili ulteriori contenziosi. Nel frattempo stiamo valutando la possibilità di continuare l’attività sui cantieri della Variante per quanto riguarda gli interventi accessori, in particolare per lo spostamento dei sottoservizi, tubi dell’acquedotto, linee elettriche, in modo che chi subentrerà trovi tutto già predisposto. Questo ci farebbe recuperare un po’ del tempo perso”.
Si è aspettato troppo ad intervenire? “Abbiamo fatto di tutto per cercare di mandare avanti i lavori, forse si doveva chiudere prima – risponde l’ingegner Ferrante – ma ho cercato di essere ragionevole”.
“Stiamo lavorando per ridurre al minimo il tempo della sospensione – afferma, preoccupato, il sindaco Francesco Casini – Posso rassicurare i cittadini che la Variante, seppur in ritardo rispetto alle previsioni, sarà portata a termine. In questi mesi abbiamo monitorato attentamente la situazione: la ditta si è rivelata non in grado di fare il lavoro, ma non ci siamo fatti trovare impreparati. La scorsa settimana, in un vertice fra le varie Amministrazioni interessate dal progetto e dopo la consultazione con gli uffici legali, abbiamo deciso che l’interruzione del rapporto con l’impresa costruttrice era la soluzione migliore. Una decisione sofferta ma presa nell’interesse dei cittadini. Ora puntiamo ad una ripartenza veloce dei lavori. Si può recuperare almeno in parte il ritardo accumulato”.
Nel pomeriggio è arrivata anche la comunicazione ufficiale da parte della Città Metropolitana: “Variante di Grassina. A fronte del mancato rispetto del cronoprogramma di realizzazione dei lavori da parte della ditta aggiudicataria, la Città Metropolitana di Firenze, committente dell’opera, ha ordinato ufficialmente la sospensione degli stessi e sta predispondendo l’atto ufficiale di risoluzione del contratto d’appalto. Verranno valutati gli interventi fin qui operati ed esplorate le soluzioni per la prosecuzione dei lavori da parte di altra ditta. La Città metropolitana è determinata a conseguire la realizzazione della variante”.
buonasera Sig Matteini,
Il progetto della variante è inutile, vecchia e superata negli anni. Le ore di punta nella cittadina di Grassina sono due (mattino e sera) e facimente superabili in circa 10 minuti.
LA città metropolitana ha suonato la fanfara spiegando a tutti che hanno avuto una brillante idea e che per la prima volta chi costruisce è anche chi ha progettato.E’ stato chiesto da un cittadino :”chi controlla visto che chi progetta costruisce anche” la risposta è stata :”Noi città metropolitana” in fatti hanno controllato così bene che è stato completato cira 1,42 % dell’ opera dopo cira 500 giorni, Ottima idea ! Intanto paghiamo noi di tasca e di salute visto tutte le code che si fanno.
Se una volta ha voglia Sig Matteini si metta sulla strada a Grassina in paese in una mattinata qualsiasi e conti le auto con piu’ di una persona a bordo….rimarrà stupito.
Nell’ era della economia condivisa forse con 14 mln di euro potevamo organizzare un car sharing tra privati con centralino per prenotare, aggiungere una piccola sovvenzione per chi usa il proprio mezzo caricando altri, stimolando anche la sostituzione dei auto vecchia inescando forse un circolo virtuoso piuttosto che cementificare tutto.
Queste sono solo alcune idee su cosa si poteve fare con un aprocio piu’ moderno ma la politica, si sa spesso non fa quello che veramente serve.
Condivido in pieno il commento di questo Signor Beppo!
Mi pare che ragioni con vedute molto ampie …..Sembrerebbe avvicinarsi alla mentalità del Nord Europa dove la cura per le proprie cose e per il proprio territorio sono la priorità per ciascun cittadino. Se solo una volta si potesse assistere ad un cambio di direzione significativo! Invece tutto finirà come per la “variantina” delle Cascine del Riccio! Di preciso non lo so ma io credo che per fare un chilometro di strada ci stiano impiegando circa 10 anni!!
Ma tutti quegli sbancamenti di colline e tutti quei cumuli di terra appoggiati qua e là lungo il tracciato della variante che fine faranno?
Ce li dobbiamo tenere per quanto? Via di Belmonte è ridotta una pena! Un paesaggio osceno! In alcuni punti il terreno è tutto rivoltato, hanno strappato via alberi e vigneti che se pur abbandonati, erano sempre più piacevoli da guardare!
A proposito segnalo anche che i bidoni dell’immondizia collocati poco più avanti della Scuola Media Redi sono inguardabili .Non si potrebbe tenere un pochino più pulito? Recintati? Io pago regolarmente come tutti gli altri cittadini del Comune tasse e tributi vari!
Anche i lampioni che sono disposti lungo la strada e intorno al parcheggio sempre davanti alla scuola media sono spenti da mesi…Forse anche da un anno e più…PERCHÉ?
Buon lavoro