Sulle colline ripolesi c’è un santuario, anche se nessuno lo conosce come tale. Si può dire che sia nato il 13 maggio scorso. In quella data, che ricorda il giorno della prima apparizione della Madonna di Fatima ai tre pastorelli, don Renato Bellucci, parroco di Quarate, ha inaugurato una cappellina a lei dedicata. E’ un piccolo locale di fianco alla chiesa che ospita una statua della Madonna, con sullo sfondo un’immagine della città di Fatima, un porta lumini, qualche sedia, sul pavimento un grande cuore rosso composto con petali di rosa (sintetici) e sabbia gialla. Vi si accede da una grande porta a vetri che resta sempre aperta. A qualsiasi ora del giorno e della notte i fedeli possono accedervi per raccogliersi in preghiera davanti alla Madonna. Contro possibili atti di teppismo, oltre alla protezione divina, c’è anche una più prosaica videosorveglianza sempre attiva. “Col nome di santuario si intendono la chiesa o altro luogo sacro ove i fedeli, per un peculiare motivo di pietà, si recano numerosi in pellegrinaggio con l’approvazione dell’Ordinario del luogo”, recita il Diritto Canonico. “Vox populi, vox Dei”, ricorda don Renato.
Tutto è cominciato nell’ottobre dello scorso anno. “Quella stanza in passato ospitava un ambulatorio pediatrico che poi si è spostato dietro la chiesa in locali più spaziosi – racconta il parroco – Così era diventata un ripostiglio. Il 13 ottobre, numero del giorno in cui ricorre l’apparizione della Madonna di Fatima, ho sentito che dovevo aprire un nuovo luogo di preghiera. Abbiamo affrescato lo sfondo, comprato la statua, composto il cuore, realizzata la base con un ciocco di quercia: il 13 maggio l’abbiamo inaugurata. Da allora c’è sempre qualcuno che viene a pregare, anche a notte fonda. Sono già stati consumati 800 lumini che vengono appoggiati sulla rappresentazione dell’albero della vita”.
La notizia della nascita di questa cappellina dedicata alla Madonna di Fatima è giunta fino alla città che ospita il famoso santuario. Dal Portogallo si sono messi in contatto con don Renato, offrendo di portare a San Bartolomeo a Quarate alcune reliquie dei tre pastorelli, che saranno ospitate stabilmente accanto alla statua della Madonna, probabilmente già da luglio. A settembre (dal 13 al 23) arriverà invece una delle sette Madonne Pellegrine che girano il mondo portando tra i fedeli l’immagine della Madonna di Fatima.
“Ma, in fondo, la chiesa di San Bartolomeo a Quarate è un santuario da sempre – sostiene don Renato – Sulle pareti interne sono appesi numerosi ex voto. In alto a sinistra (guardando l’altare) c’è il quadro della Madonna di Monte Masso (proprietà della famiglia Folonari, oggi in restauro e sostituito da una fotografia molto realistica ndr). Qui ci sono stati dei miracoli accertati. Tutti i soldati partiti per la Russia, durante la Seconda Guerra Mondiale, che si erano portati dietro un’effige della Madonna di Monte Masso (sul retro una preghiera, la data 18-4-1942 e la firma del cardinale Elia della Costa ndr), sono tornati vivi. Un paio di anni fa ho ricevuto la lettera di una donna di Certaldo che aveva il figlio malato di epatite C. Il giovane era in carcere e non ne voleva sapere di curarsi. Lei è venuta qua a pregare la Modonna e il figlio è guarito pur senza cure. Un caso che perfino gli studiosi dell’Università di Pisa volevano esaminare data l’eccezionalità scientifica. Nella lettera la donna ha voluto mettermi a conoscenza della sacralità del posto. Ma posso raccontare anche un’esperienza personale. Alcuni anni fa, alla fine di una processione lungo la strada che sale a Monte Masso, celebrammo la messa. Improvvisamente iniziò a piovere, ma il tavolo dove erano appoggiate le ostie rimase asciutto, lì sopra non cadde neanche una goccia”.
Le celebrazioni di fine estate per la Madonna di Fatima saranno l’ultimo atto di don Renato come parroco di Quarate. L’arcivescovo Betori lo ha trasferito ad Avane, tra Empoli e Montelupo. Quarate finirà sotto l’amministrazione del parroco di Grassina, don James. Un duro colpo per il sacerdote, che però è tenuto all’obbedienza, e per tutta la comunità che frequenta la chiesa e le sue molteplici attività collaterali.
“Questa è una parrocchia viva, dove la gente partecipa – dice don Renato – La domenica prepariamo pranzi per 180 persone. In occasione del Corpus Domini abbiamo organizzato un’adorazione eucaristica di 40 ore che ha coinvolto duecento persone. Il 13 maggio, dopo l’inaugurazione della cappellina, abbiamo portato la statua della Madonna di Fatima in processione fino a Monte Masso. Qui c’è bisogno di un parroco sempre presente, altrimenti è impossibile reggere, anche economicamente, le tante spese”.
In questi giorni i fedeli si sono impegnanti in una 40 ore di preghiera, invocando un intervento della Madonna che faccia cambiare idea e decisione al cardinal Betori. Assisteremo ad un altro piccolissimo “miracolo”?