Un mix tra design, ricerca architettonica, valorizzazione paesaggistica e sofisticata tecnologia: il nuovo stabilimenti che Fendi realizzerà a Capannuccia, nell’area ora occupata dai ruderi dell’ex fornace Brunelleschi, racchiuderà tutto questo. Confermate le anticipazioni di QuiAntella (leggi articolo).
I progettisti dello studio Piuarch di Milano, guidati dall’architetto Gino Garbellini, hanno inteso “disegnare un luogo pensato per accogliere e valorizzare il lavoro di artigiani e professionisti”, si legge nella presentazione. L’obiettivo è “inserire e nascondere i nuovi volumi funzionali in un paesaggio risanato”.
Gli attuali capannoni saranno abbattuti, mentre verranno conservati e restaurati i vecchi edifici su via di Tizzano. Complessivamente la superficie coperta sarà di 13.615 metri quadrati e i volumi per 76.179 metri cubi (inferiori agli attuali di circa 9mila metri cubi).
Punti cardine del progetto sono: un’efficiente distribuzione dei flussi all’interno dello stabilimento e il rispetto del paesaggio attraverso il rimodellamento della collina. Previsto un parcheggio interrato di 300 posti auto, un piano terreno per le attività aziendali, un primo piano destinato solo alla mensa. La luce è la grande protagonista: pareti tutte a vetri, con visione sul verde cisrcostante, corti e patii interni come veri e propri “pozzi di luce naturale” da portare all’interno dello stabilimento. Il tetto, al quale si potrà accedere da una grande scalinata, sarà coperto da vegetazione locale: corbezzolo, rosmarino, lavanda, salvia, cisto.
All’interno dell’edificio la posizione degli utenti sarà tracciata tramite i loro smartphone (sempre nel rispetto della privacy). Grazie a queste informazioni il sistema di gestione è in grado di registrare le preferenze del singolo utente e di adattare il funzionamento dell’edificio alle sue necessità.
Il progetto ha convinto il sindaco Casini e la sua giunta che nella seduta del 18 gennaio scorso hanno dato il via ufficiale all’iter burocratico. E’ quindi stato dato mandato al Settore Urbanistica del Comune di seguire la procedura di approvazione della variante urbanistica per il ritorno alla destinazione artigianale-industriale dell’area (mutato a suo tempo in residenziale).
Nell’operazione è previsto anche uno scambio di terreni. Fendi acquisterà dall’azienda agricola Mondeggi-Lappeggi (quindi dalla Città Metropolitana) un’area da destinare a verde pubblico per la frazione di Capannuccia e la cederà al Comune (si tratta del terreno di fronte alla scuola materna Catia Franci), in cambio otterrà l’area di proprietà comunale lungo via di Tizzano tra l’attuale entrata dell’ex fornace e gli edifici diroccati.
“Quella della Fornace Brunelleschi, con l’intervento di Fendi, è la storia di un problema che diventa una bellissima opportunità per il nostro territorio – dice il sindaco Francesco Casini a QuiAntella – Più volte in questi anni nella Fornace ci sono state intrusioni, si sono resi necessari molteplici interventi da parte dell’Amministrazione comunale per bonificare il sito ed eliminare l’amianto per la salute e la sicurezza della cittadinanza. Oggi questa storica struttura si trasforma finalmente in una grandissima occasione di crescita, sviluppo economico e occupazione grazie all’investimento di uno dei maggiori protagonisti del settore moda a livello mondiale, il gruppo Lvmh, di cui Fendi fa parte. Fendi inoltre darà vita ad un progetto architettonico di altissimo livello che recupererà la porzione di territorio di Capannuccia all’insegna della sostenibilità, della qualità e della bellezza, in linea con i principi di tutela del paesaggio e di difesa dell’ambiente che l’Amministrazione comunale abbraccia da sempre. Un doppio piacere, dunque, dare il benvenuto a Fendi. E un grande orgoglio perché il nostro comune dimostra ancora una volta una straordinaria capacità nell’attrarre grandi investimenti da parte dei maggiori gruppi economici e produttivi del panorama internazionale”.
Quante belle notizie! Evviva. Tutto bene, anzi benissimo. Un grande sincero a Matteini che ci informa su decisioni che neanche il consiglio comunale conosce, almeno inteso come istituzione (poi qualcuno sarà stato certamente informato).
Aspetto con ansia poter votare la variante urbanistica che permetterà questa operazione. Che il mio ruolo, è quello del consiglio, sia stato azzerato, poco importa.
Viva il nuovo e abbasso il vecchio
“un grande sincero” è”un grazie sincero”