Sempre pronto a sfoderare un sorriso serafico e la sua matita magica: “E’ lei che fa tutto, io mi limito ad impugnarla”: scherza Silvano Nano Campeggi, pittore e illustratore di fama internazionale, al quale ieri il sindaco Francesco Casini ha consegnato le “Chiavi della città”. “Tratto indelebile della nostra comunità. Con orgoglio e riconoscenza” si legge sulla targa che gli è stata consegnata durante una cerimonia all’Oratorio di Santa Caterina dove alcuni disegni dell’artista resteranno esposti fino a sabato 8 luglio. Il Maestro ha “risposto” regalando al sindaco il disegno di un cavaliere che impugna un vessillo con i simboli e i colori di Bagno a Ripoli, dove l’artista vive dal 1964, nella zona di Quarto, con la moglie Elena Renzoni.
“Un grande artista ed un grande uomo”, così il sindaco Casini ha definito Nano Campeggi. “Diamo le ‘Chiavi della città’ col contagocce a chi rappresenta in Italia e nel mondo la nostra comunità – ha continuato – Ci inorgoglisce pensare che Bagno a Ripoli sia stata anche solo in piccola parte ispiratrice della sua opera. Nano ha portato il nome di Bagno a Ripoli nel mondo”. E’ stata la storica dell’arte Cristina Acidini, amica di Campeggi, a tratteggiarne il “ritratto artistico”: “L’opera di Nano non teme il confronto con gli affreschi di Spinello Aretino che decorano queste pareti. Il suo tratto ha una folgorante capacità di sintesi. I suoi disegni mostrano dinamismo e velocità. E’ un catturatore di personalità, un evocatore di atmosfere”. Il contributo rivoluzionario che i cartelloni dei film disegnati da Campeggi hanno dato al cinema di Hollywood, è stato ricordato dal presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani.
“Mi sono sempre divertito a disegnare e, per fortuna, posso ancora continuare a farlo: se ho un’idea la posso portare fino in fondo” ha detto il Maestro, con un pizzico di emozione nella voce.
Dopo la cerimonia un aperitivo nel giardino dell’oratorio dove Campeggi e la sua matita hanno dato spettacolo. La prima a farsi immortalare è stata una bambina, Veronica, sotto lo sguardo estasiato dei genitori. Quindi si sono fatte sotto l’assessora Cellini, le impiegate della segreteria del sindaco e altri fan del Maestro. Campeggi, disponibile e sempre sorridente, non ha battuto ciglio regalando a tutti un prezioso ricordo dell’incontro. Finale con baci, abbracci e tante foto ricordo, ma nessuna in grado di cogliere l’attimo come la sua matita magica.
Maestro, quanti manifesti di film ha disegnato?
Più di 3.400, l’ultimo nel 1970.
Ha un segreto per la sua creatività?
Un insegnamento del piuttore Ottone Rosai: cancellare la memoria dopo ogni lavoro per non rischiare di replicarlo.
Come è arrivato a Bagno a Ripoli?
Vivevamo a Firenze, in via di Rosai, portavamo in campagna mio figlio a prendere un po’ d’aria. Con mia moglie ci siamo lasciati conquistare da questi luoghi.
Ci hanno messo un po’ di tempo per darle un riconoscimento.
Ci voleva un sindaco sensibile, preparato che cogliesse il momento e con l’ambizione di puntare in alto. Gli altri erano dei bravi ragazzi.