L’inaugurazione della nuova palazzina per la segreteria didattica della scuola media Granacci di Bagno a Ripoli (vedi articolo), ha dato spunto a Sonia Redini, consigliera comunale di Cittadinana attiva, per un intervento critico, anche se lei stessa dice di non voler passare per “la solita guastafeste”. Ecco le sue considerazioni.
Ci sono molte cose, del nostro Comune, che conosco meno bene o non conosco affatto, ma dell’I. C. “Mattei” negli ultimi 10 anni, ho approfondito molti aspetti ed ho contribuito, ne mio piccolo, – forse bene, forse no – alla sua evoluzione.
Della costruzione in sé non posso che apprezzare le caratteristiche architettoniche, seppur con forti analogie all’autogrill sulla Fi-Pi-Li e la vocazione ecologica di materiali ed impianti. Ma, accanto a questo mi sembrerebbe corretto chiedersi come si sia arrivati ad edificare questa palazzina e con quale finalità.
Ed è su questo terreno che emergono tutte le contraddizioni delle scelte di edilizia scolastica del Sindaco.
Un po’ di storia: della palazzina si è cominciato a parlare nel 2012, quando l’allora assessore Guidetti ha incontrato il neo eletto Consiglio di Istituto, di cui ho fatto parte nel triennio 2012-2015 ed esordì dicendo che il plesso di Croce a Variano andava alleggerito e le classi spostate.
Per chi non è genitore, e per di più genitore attivo negli organi scolastici, non è semplice seguire le fasi di discussioni che si sono susseguite negli anni, ma ciò che conta è che, con il dirigente di allora ed un precedente presidente del Consiglio di istituto, era stata proposta (senza alcuna approvazione ufficiale né in Collegio docenti né in CdI) un’ipotesi di riorganizzazione dei plessi scolastici triennale, con un progetto di continuità didattica fra classi quinte della Primaria e scuola Media e con lo spostamento per due anni delle quinte alla Granacci, sempre con il progetto della palazzina sullo sfondo.
La continuità fra quinte e Media, alla fine, non è andata in porto, ma – guarda caso – la costruzione di una palazzina, dove collocare una segreteria che ha a disposizione locali rimessi a nuovo da pochi anni, sì.
In sostanza: da chi è partita l’idea di questa nuova palazzina? Con varie vicissitudini, dalla scuola no: non c’è alcun documento ufficiale che dichiari al Comune la necessità di ulteriori spazi ad uso scolastico.
Per contro, una delibera di Consiglio d’istituto, la n. 203/2015, dice proprio il contrario: l’edificazione della suddetta palazzina, per uso uffici amministrativi, non è mai stata richiesta da alcun organo collegiale dell’I. C. Mattei (allora I. C. Bagno a Ripoli capoluogo).
Questo, perché le palazzine dovrebbero nascere con uno scopo e per uno scopo, ma la sua “storia” attesta l’esatto contrario! Ma si “doveva” costruire e lo si è fatto! Del resto, c’erano dei fondi di un bando e c’era un progetto (su chi abbia preparato quel progetto, poi, c’è un piccolo mistero)…
E allora almeno si costruisca tenendo ben presente il fabbisogno di spazio di quella segreteria che dovrà esservi ospitata! Invece, neanche quello! L’organico della segreteria e della dirigenza scolastica all’istituto “Mattei” è di 9 unità, compresa un’insegnante lì assegnata. Peccato che, negli spazi della nuova palazzina, ci siano stanze sufficienti per accoglierne solo 7 ed una persona verrà collocata nell’attuale biblioteca interna al plesso, mentre non si sa ancora dove sarà sistemata la vice-preside!
E poi, belle le vetrate, ma poco funzionali, perché alle porte-finestre non si possono appoggiare scrivanie o mobili da ufficio…
Non sono cose di poco conto, perché, quando si progetta un nuovo edificio scolastico, occorre sapere esattamente a quali necessità risponde (prima viene l’idea di scuola e poi le scelte logistiche ed edilizie) ed a chi sarà destinato. Ma il caso di questa palazzina testimonia che quando le cose sono fatte al contrario – abbiamo costruito, ora vediamo cosa farne – danno risultati imperfetti!
Un’ultima considerazione: la frase “nel bello si studia meglio” del Sindaco mi sembra che davvero non si attagli alla situazione dell’I. C. “Mattei”, dove sì, ci sarà una rinnovata palestra alla “Granacci” (dopo anni che protestavano perché pioveva dal tetto…), considerando che è chiusa da novembre 2016 (!) ed una palazzina nuova per la segreteria didattica ed amministrativa (e dunque non luoghi propriamente di studio…), ma nel plesso di Padule ci sono buchi negli intonaci, in quello di Rimaggio i muri esterni sono da rifare, a Croce si sono stabilizzati dei solai, ma ancora restano molti nodi da sciogliere sul suo futuro… Sarebbero stati quelli gli spazi da rendere belli!
Insomma, effettivamente, forse sarebbe stato più urgente realizzare le opere manutentive dei plessi esistenti, viste le molteplici necessità che vengono costantemente segnalate agli uffici tecnici del Comune.
Sonia Redini
(Cittadinaza attiva)