Saranno necessari i “tempi supplementari” per conoscere l’esito del congresso del circolo Pd di Antella che si è svolto ieri sera, martedì 28 marzo. Due i delegati da assegnare: entrambi alla lista Renzi o, smentendo clamorosamente i pronostici, uno per uno tra renziani e Orlando? Il dato numerico è chiaro: su 34 votanti, 24 (70,96%) ha scelto la mozione Renzi, 10 quella di Orlando, nessuno quella di Emiliano, per il quale però non vi erano candidati alla Convention provinciale. Il meccanismo di attribuzione seggi, però, è abbastanza complicato, fa riferimento ad una verifica dei resti a livello provinciale e, soprattutto, è praticamente sconosciuto agli iscritti, anche i più addentro alle cose di partito. Così è certa l’attribuzione a Renzi di uno dei due delegati che il circolo dell’Antella ha diritto a esprimere, mentre per sapere chi si aggiudicherà il secondo, occorre attendere che tutti congressi di circolo della provincia siano stati effettuati. In pratica si potrà avere una scontata vittoria per 2-0, oppure un clamoroso pareggio, proprio in un “feudo” renziano, per 1-1. L’unico sicuro di andare alla Convention provinciale è Claudio Falorni, primo nome della lista renziana. Per il secondo delegato sono in lizza le due donne più note dell’Antella: Sandra Baragli, prima della lista Orlando, e Meri Mugellini, seconda della lista Renzi. Suspense per il risultato del ballottaggio.
Alla presidenza dell’assemblea è stata nominata Paola Goldoni, aplomb da Nilde Jotti e nessun problema a guidare l’assemblea di circolo facendo rispettare scrupolosamente i tempi degli interventi. Al suo fianco il giovane segretario del circolo dell’Antella Mirko Sulli, Stefano Bacci, Giorgio Becattini e il garante della federazione Tiziano Allodoli. Partenza con il rituale delle tre mozioni. Prima quella di Emiliano, illustrata da Leone Gimignani, poi quella di Orlando, parola a Sandra Baragli, infine quella di Renzi, sponsorizzata dall’onorevole Lorenzo Bercattini.
La serata ha vissuto anche un attimo di tensione quando un imbucato, in ultima fila, ha prima interrotto con frasi insensate l’intervento di Baragli poi, dopo essere stato richiamato dalla presidenza, ha fatto il bis durante l’esposizione di Becattini. A quel punto il “servizio d’ordine”, ovvero Tiberio Bacci, è intervenuto invitandolo con decisione ad allontanarsi. Si trattava di un abituale frequentatore del bar del Crc nel quale spesso alza un po’ il gomito rifiutandosi di pagare.
E quindi iniziata la carrellata di interventi con un minimo comun denominatore: la voglia di confronto per ritrovare l’unità del partito. Perché, come ha sostenuto Andrea Rontini: “La pluralità di idee è una ricchezza non un problema”.