L’Antella rischia di restare al buio. No, il problema non è l’illuminazione pubblica. Il riferimento è alle luminarie natalizie, quelle lucine sfavillanti, penzoloni da una casa all’altra, che creano l’atmosfera di festa. Ad oggi nessuno si è occupato di organizzare gli addobbi. Negli ultimi anni il gravoso compito di raccogliere il consenso e i fondi da una buona parte dei commercianti (non tutti aderivano) è stato svolto da Antonella Rontini, del negozio TuttiFiori, e da Simona Camici, dell’omonimo negozio di materiale elettrico. Il risultato è stato spesso bistrattato sia da alcuni commercianti che da parte della gente del paese, a cui le luminarie non sono apparse al livello di quelle di Grassina (che però può contare sul triplo degli esercizi commerciali e quindi su più fondi a disposizione). Così nel maggio scorso Antonella e Simona hanno inviato una lettera a tutti i commercianti dell’Antella per comunicare che quest’anno loro non si sarebbero interessate degli addobbi natalizi. L’avviso è caduto nel vuoto.
Ora, col Natale alle porte, qualcuno si è chiesto quando sarebbero state installate le luminarie, scoprendo che nessuno se ne sta occupando. Sotto accusa è finito il Comitato Vivere all’Antella che sulla sua pagina Facebook ha diffuso un comunicato in cui declina ogni responsabilità: “Si precisa che, contrariamente alla voce che circola in questi giorni, il Comitato Vivere all’Antella non ha mai avuto parte attiva relativamente alle luminarie natalizie, limitandosi ad una mera assistenza amministrativa legata all’ottenimento dei necessari permessi con modalità facilitate. Negli anni passati l’organizzazione è sempre stata gestita direttamente dalle varie attività commerciali sia in relazione ai contatti sia in relazione alla parte economica. Di questo si facevano carico la Sig.ra Simona Camici e la Sig.ra Antonella Rontini che già molti mesi orsono hanno comunicato a tutti i negozianti la loro intenzione a non proseguire nell’attività. Da allora, nelle diverse riunioni del Comitato, nessuno ha mai sottoposto al Consiglio la richiesta di occuparsene, richiesta che comunque avrebbe comportato notevoli difficoltà, sia in relazione all’esiguo numero di persone che operano nell’organizzazione del Comitato ritagliandosi spazi che vengono sottratti al proprio tempo libero e alla famiglia, sia in relazione alle modalità di reperimento dei necessari fondi per poter sottoscrivere impegni con terzi”.
Il tempo per correre ai ripari è pochissimo, il ritardo accumulato forse incolmabile. Il Natale “al buio” resta la prospettiva più probabile ogni giorno che passa.